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CLICHE' DELLE PRIME LUCI FOSSILI DELL'UNIVERSO.

Studio del documento delle prime luci fossili dell'Universo e consecutive modifiche. Pellegrino - Leda
http://www.PellegrinoLeda.com - 4 junio 2013

Il desiderio di modificare il cliché delle prime luci fossili, originarie dell'Universo, ha prevalso su ogni altra considerazione di qualsiasi ordine. L'intento era quello d'introdurvi un cambiamento - non formale ma soltanto cromatico - volto alla metamorfosi della Creazione dell'Universo in un'immagine che richiamasse alla memoria IL PIANETA BLU, con la speranza di rendere "visibile" la materia detta "NERA", predominante nell'Universo, ma sempre e ancora sconosciuta, invisibile.
Foto 1°) Rabberciamento delle due metà del cliché originale (Science et Vie). (A)
Foto 2°) Il risultato dei... ritocchi cromatici.
(A) Il cliché originale,    "E' SOPRATTUTTO IL PIU' FORMIDABILE ACCESSO ALLA GENESI DELL'UNIVERSO".
 
  Dunque, affinché risultasse l'immagine ultima dell'Universo, la luce fossile dell'origine: "...bisognava cancellare le luci parassite della nostra Galassia, quelle delle galassie vicine, degli ammassi stellari e dei super - ammassi delle galassie lontane. In tutto 50.000 sorgenti, dette puntiformi che celano la luce fossile. L'emissione radio della nostra Galassia. Essenzialmente provocata dai movimenti degli elettroni spiraliformi nelle linee del campo magnetico della Via Lattea, essa assume la forma di una scia discreta da una parte all'altra dell'asse galattico. Terzo ostacolo: L'irraggiamento termico emesso dalle polveri interstellari della nostra Galassia. Questo pennacchio azzurrino cela una grande parte del cielo.
  Una volta le luci parassite cancellate, non rimane più che la luce fossile scaturita dalle profondità del tempo e dello spazio. Essa mostra che l'Universo era allora una zuppa QUASI OMOGENEA di particelle, avente, tuttavia, già alcuni GRUMI, piccolissime fluttuazioni della densità della materia, indicata dalle macchie ROSSE, GIALLE   e AZZURRE.    Come tanti rivelatori dell'origine stessa dell'Universo, quando lo spazio-tempo balbettante era agitato di sussulti quantistici".
  Quindi, quanto premesso esclude che, a parte "piccolissime fluttuazioni della densità della materia", nell'Universo originario NON CI FOSSE ALCUN ADDENSAMENTO MATERICO. Ora, perché variando - sul cliché originale del satellite PLANCK - UNIFORMEMENTE il gamma totale, il contrasto, le cromie, la saturazione e la nitidezza, si evidenzia sempre più UNA LARGA BANDA CROMATICA MOLTO ACCENTUATA CHE PERCORRE L'EMISFERO CELESTE ORIENTALE? Essa copre il SUD, l'EST e tende  verso il NORD, mentre altrove la materia dell'Universo appare distribuita Omogeneamente.  
   (Già sulla foto 2°) l'addensarsi della materia è ben visibile. Comunque, nel meravigliso cliché originale, suppongo sia certamente inclusa anche tutta la materia nera dell'Universo... Chissà se il qualche modo non si riesca a stanarla: "DEBUSQUER".
Foto 3°) L'immenso, presunto "GRUMO" si staglia contro... L'UNIVERSO.)
  IN CONCLUSIONE, da questa mia curiosità intellettuale sembrerebbe scaturire un mistero insondabile. Invero, il presunto addensamento materico è visibile anche sul cliché pubblicato su "Science et Vie" (foto 1°): Un alone dall'aspetto e posizionamento, sulla sfera celeste, simile all'addensamento delle foto 2°) e 3°). Nella realtà il fondo diffuso cosmologico sembra quasi perfetto; gli emisferi Nord e Sud sono quasi omogenei. In questa immagine originale risiede la risoluzione dell'enigma. Ovvero, si tratta di determinare se questa fievole ombra sia presente sul cliché originario del satellite PLANCK o soltanto su quello pubblicato, forse nata nel corso del procedimento di stampa. In tale ipotesi non ci sarebbe nulla da rilevare... mentre l'altra eventualità pare sia assolutamente da escludere! Quindi si è costretti a propendere per la seconda ipotesi. Chissà se un giorno si avrà la battuta finale, "LE MOT DE LA FIN". 


 "COMPLEMENTARITA' ARTI PLASTICHE E LETTERARIE"   CAP. IX - pag. 15 a 114 - tratto dal romanzo fantascientifico LEDA Illustrato da due opere: "MONTAGNE E CRATERI DI MIRANDA" e "I PENITENTI DI CALLISTO", satelliti di URANO e di GIOVE.




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